Adele Felici ha iniziato il suo percorso di ricerca teatrale nel 2006 presso la Scuola di Teatro Ruotalibera di Trastevere, trasferitasi successivamente nel quartiere Pigneto di Roma con il nome di Centrale Preneste – Teatro per le nuove generazioni. Con Ruotalibera ha lavorato a numerosi spettacoli. Nel corso degli anni ha partecipato a vari seminari e workshop con professionisti del settore, sperimentando le infinite possibilità della Scrittura Corporea e specializzandosi in Teatro Fisico. Nel 2013 ha conseguito la Laurea in Scienze della Formazione all’Università degli Studi Roma Tre con la tesi “Teatro e consapevolezza di sé. Il teatro come setting pedagogico”. Nel 2008 ha costituito l’Associazione Culturale Teatrale OperaBuffaTeatro, di cui è presidente, attraverso la quale ha realizzato numerosi laboratori e spettacoli teatrali per bambini, ragazzi e adulti, partecipando anche a diversi progetti con le scuole ed altri enti del comune e della provincia di Roma. Dal 2014 ha iniziato a scrivere ed allestire spettacoli di Teatro di Strada, rappresentati in vari festival e manifestazioni di piazza su tutto il territorio nazionale.
SPETTACOLO: “Che cos’è l’amor?”
In un giorno come tanti, mentre mi trovavo di fronte al mare, è arrivata Mimì. Non ho mai capito se sia maschio o femmina, né quanti anni abbia. Non so da dove venga né perchè sia ventuta da me. So che è una creatura delicata, leggera, silenziosa. Abbiamo passato dei giorni insieme, e sono stati i più belli della mia vita: abbiamo giocato a palla e siamo andate al cinema, abbiamo fatto tante foto e giocato a nascondino, ma la cosa strana è che tutte queste cose mi sembrava di farle per la prima volta! Tutto aveva un sapore diverso con lei. Un giorno Mimì è andata via. Così, all’improvviso, senza dire niente. Il mio cuore si è spezzato e poi si è sbriciolato in mille pezzettini. Ma poi ho pensato che tutte le cose che avevo fatto con lei e che mi rendevano felice avrei potuto provare a farle con qualcun’altro. Ho oltrepassato il muro della malinconia (dopo averci sbattuto la testa) e sono andata dall’altra parte. Ho cercato immezzo alla folla, ed ho capito che davvero nessuno al mondo avrebbe potuto sostituirla. Poi un giorno è tornata. E con lei è tornata la felicità. Abbiamo ballato di nuovo insieme ma, prima che potessi abbracciarla di nuovo, lei si è avvicinta a me e mi ha sussurrato qualcosa in un orecchio: “Devo andare, voglio viaggiare ancora e conoscere il mondo, ma un giorno tornerò da te, perchè anch’io ti voglio bene”. Mi sono arrabbiata tanto, ho pensato che questa volta non l’avrei lasciata andar via. Una catena per tenerla sempre stretta a me potrà bastare? Forse no. Ecco, ci sono! La chiuderò in una gabbia, chiusa bene a chiave in modo che lei possa rimanere sempre con me. E’ questa la cosa giusta da fare se si ama tanto qualcuno, no? Ditemi, che cos’è l’amor?
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